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Le Cerbaie

Le Colline delle Cerbaie rappresentano un territorio molto ricco di ambienti di pregio con specie vegetali rare che ne fanno uno dei luoghi a più alta biodiversità della Toscana. Le Cerbaie sono costituite da un pianalto (altitudine massima 115 metri  s.l.m.), situato fra la valle dell’Arno a sud ed i Paduli di Bientina e Fucecchio rispettivamente ad ovest ed est. I brevi corsi d’acqua che percorrono il pianalto hanno solcato abbastanza profondamente il substrato di sabbie e conglomerati, originando stretti “vallini” in cui si registrano condizioni microclimatiche che hanno consentito una variegata presenza floristica e la sopravvivenza di associazioni di piante relittuali di clima freddo anche a quote altimetriche molto basse. Il Padule di Bientina è un’importante area umida residuo di un più ampio lago (l’ex-Lago di Sesto) fra le Cerbaie ed il Monte Pisano. In molte zone del Padule (Botronchio, Grugno) resistono ambienti ad elevata complessità costituiti da insieme di piante di pregio ed oramai rare. In questo esile ed apparentemente ordinario fazzoletto di colline quindi, ecco che, d’improvviso, spuntano piante carnivore (Drosera corsa) presenti, al mondo, solo in pochi metri quadrati vicino a Poggio Adorno o comunità di genziane (un tempo presenti nelle paludi di mezz’Italia) che si ritrovano, nella penisola, solamente in una prateria erbosa non lontano da Galleno o ancora violette d’acqua oggi sopravvissute, non senza incaute vicissitudini, in minimi laghetti nel profondo di vallini remoti sulle Cerbaie… O ancora torbiere a sfagno, ambienti relitti dell’ultima glaciazione, rimasti in vita solamente negli antri più sperduti di boschi, praterie o rii… in mezzo alle quali trovano spesso sorprendente rifugio felci tropicali (Felce florida) risalenti all’epoca terziaria. E poi le innumerevoli paludi (il Botronchio) e stagni e laghetti e lame d’acqua in cui affondano i boschi di ontano nero dove spuntano, sparuti ed ormai nascosti in antri bui, nugoli di specie assolutamente pregiate come l’umile soldino di palude, l’ormai rarefatto sarello, il quasi invisibile ofioglosso comune… Ed ancora, ed a non finire mai, le distese dei campanellini di primavera, bucaneve, agli orsini, giunchiglie selvatiche. Nei riguardi delle presenze animali, si evidenzia come la morfologia stessa delle Cerbaie e le sue numerose valli ed aree umide, si adattino particolarmente alla proliferazione di Anfibi: rospo comune, raganella, rane, tritone crestato e punteggiato, facilmente avvistabili nei boschi umidi. Anche i Rettili sono ampiamente rappresentati. Una menzione particolare merita la grande presenza di avifauna, in particolar modo Ardeidi e Limicoli, - tra cui l’ormai raro Cavaliere d’Italia - spesso nidificanti o svernanti nelle aree palustri limitrofe (Padule di Bientina). La presenza di tali emergenze specifiche, in molti casi rinvenibili entro habitat naturali di pregio, rende unico questo lembo di Toscana al confine climatico fra la zona medioeuropea freddo-umida e la mediterranea più calda ed arida tanto da averlo riconosciuto fra i SIC (Siti d’Importanza Comunitaria).

Per favorire la fruizione di questa bellissima area sono stati progettati 10 sentieri che circondano (grande anello delle Cerbaie 66,1 Km sentiero 200) e solcano (sentieri 201-209) i moltissimi luoghi, naturalisticamente e paesaggisticamente importanti, che possiamo ritrovare rappresentati in dettaglio nella Carta della rete escursionistica delle Cerbaie.